Sono 40 milioni in Europa le persone che accusano sintomi da stress lavoro-correlato, il 22% dei lavoratori. Un problema che riguarda anche l'Italia, dove sono oltre 4 milioni le vittime del fenomeno, ma ben 10 milioni di lavoratori percepiscono lo stress sul posto di lavoro come un fattore di rischio per la salute. Più a rischio sono i lavoratori tra i 35 e i 44 anni, le donne e i precari. Entro il prossimo 1° agosto tutte le aziende dovranno mettersi in regola con la normativa del Testo unico 81 del 2008, che impone la valutazione dello stress lavoro-correlato e interventi per ridurne le cause. Per chi non adempie sono previste sanzioni, dall'ammenda da 5 a 15mila euro all'arresto da 4 a 8 mesi. Contrastare lo stress sul posto di lavoro permette anche di ridurre i costi, perché spesso si traduce in bassa produttività, ore di lavoro perse e aumento delle assenze per malattia.
Su come, di fatto, le aziende dovranno adempiere ai nuovi obblighi normativi, ancora non ci sono linee guida: «La valutazione dovrà essere effettuata secondo quanto sarà stabilito dalla Commissione consultiva per la salute e la sicurezza sul lavoro – spiega Lorenzo Fantini, dirigente del Welfare –, che ha il compito di elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato».
In attesa delle linee guida, però, esistono già metodologie di rilevazioni considerate efficienti e corsi mirati alla formazione del personale, ma soprattutto dei responsabili della sicurezza, per far conoscere questo fenomeno. «Le procedure con cui effettuare la valutazione all'interno di un'azienda sono state già indicate dall'Agenzia europea per la salute e la sicurezza del lavoro – spiega Patrizia Deitinger, psicologa dell'Ispesl (Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro) –. Si tratta di semplici schede, attraverso le quali viene fatta un'analisi delle caratteristiche dei lavoratori, delle mansioni, delle difficoltà riscontrate». Oltre ai test di valutazione è possibile ricorrere a sopralluoghi in azienda da parte di un tecnico che, attraverso alcuni parametri (dalle possibilità di carriera alla ripetitività delle azioni quotidiane, per esempio), stabilisce se esiste una condizione di stress.
Per formare i dipendenti ma soprattutto gli addetti ai lavori (responsabili e tecnici della prevenzione, psicologi, datori di lavoro) sul tema dello stress lavoro-correlato, stanno nascendo anche appositi corsi di formazione. L'Ispesl (www.ispesl.it/formazione), per esempio, ha in calendario per il prossimo 22 giugno un corso di tre giorni su «Prospettive per una valutazione dei rischi psicosociali modelli metodologie e strumenti»: il costo è di 425 euro (Iva esclusa) e viene attivato presso la sede di Roma con un numero da 10 a 30 partecipanti. L'Inail (www.inail.it) ha integrato il tema nei propri corsi di formazione sulla sicurezza, organizzati in tutte le sedi regionali e attivabili anche su richiesta delle aziende: «Si rivolgono soprattutto a datori di lavoro e valutatori per cercare di dare metodologie adatte a tutte le realtà aziendali – spiega Giannunzio Sinardi, coordinatore tecnico della direzione prevenzione dell'Inail –: i test attuali provengono dal mondo anglosassone, mentre dobbiamo pensare a metodi che si adattino bene alla realtà italiana e abbiano un occhio di riguardo per le micro-aziende dove i pochi dipendenti non sono un campione statistico adeguato». Corsi di formazione vengono organizzati anche da associazioni private, accreditate presso le rispettive regioni o l'Ispesl: l'Anfos (Associazione nazionale formatori della sicurezza sul lavoro, www.anfos.it), per esempio, avvierà nei prossimi mesi due corsi: uno rivolto ai lavoratori e datori di lavoro su come prevenire lo stress e l'altro per i professionisti, con indicazioni sulla corretta valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. I corsi possono essere seguiti online, hanno un costo di 110 euro (Iva esclusa) per i datori di lavoro che possono così assumere le funzioni di responsabile del servizio di prevenzione (se l'azienda ha un numero massimo di addetti che lo consente) e di 35 euro (Iva esclusa) per i dipendenti. Corsi di formazione sono organizzati, su richiesta, anche da Cesvor (www.cesvor.com), sia per i dipendenti (che vengono seguiti direttamente in azienda) sia per i consulenti (con un corso di un giorno). Il costo dei corsi può arrivare fino a 700 euro, nel caso in cui la formazione sullo stress-lavoro correlato rientri in un più ampio corso sulla sicurezza del lavoro.

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